(Vista della Villa Sforzesca)
Dalla Via Franchigena, superando il fiume Paglia, si accede all’Amiata risalendo le pendici dei monti di Castell’Azzara. La porta d’accesso è l’imponente Sforzesca, una villa signorile fatta edificare dal Cardinale Alessandro Sforza
(1580) che ospitò Papa Gregorio XIII° e la sua corte.
Epoca: Fine 1400
Stile: Gotico rinascimentale
Ubicazione: Frazione Sforzesca
Stato di conservazione: Abbastanza buono, anche se necessiterebbe di qualche
restauro conservativo.
Storia: La costruzione di questa cascina modello risale al 1486 su ordine di Ludovico il Moro che vi promosse l’allevamento dei bachi da seta e le più moderne tecniche agricole.
Una parte dell’edificio era adibita però a casa di caccia e prediletta dal duca che vi passava lunghi periodi, quando glielo permettevano i gravosi impegni. Costituiva insomma una signorile residenza da cui far partire le battute di caccia nei boschi del Ticino.
Descrizione: L’edificio è a pianta quadrata, di splendide forme gotico lombarde e tuttora adibito interamente all’agricoltura. Si compone di quattro torri rettangolari disposte agli angoli e utilizzate come residenza. I segmenti di unione delle torri sono utilizzati come stalle o depositi. Le torri, i tetti spioventi, i comignoli alti e affusolati contribuiscono ad alleggerire l’intero complesso.
Oltre la villa, sulla sinistra, si incontra la Via dei Fiori, popolata da piccole costruzioni di sapore nordeuropeo che in primavera sono coperte di rose rampicanti.
Proprietà: Conti di Castelbarco
Fruizione: L’edificio è, almeno per quello che riguarda l’esterno ed il cortile, facilmente fruibile ad ogni ora della giornata.
La Villa fortificata detta la Sforzesca si raggiunge dalla SS2 Cassia uscendo a Ponte sul Rigo e proseguendo in direzione di Castellazzara.
La Villa fu voluta dal Cardinale Alessandro Sforza (da cui Sforzesca) come caposaldo estremo a nord dello Stato Pontificio con il duplice scopo di luogo di riposo, al fresco dell'Amiata, degli alti prelati romani e come punto di riferimento per la repressione del brigantaggio.
La sua progettazione e realizzazione fu curata dai Fontana noti architetti Romani del tempo che la fortificarono con una bassa cinta muraria con bastioni.
Nel 1576, come testimonia la targa sull'ingresso, la Villa era completata.
Il degrado della villa fortezza è evidente.
La Villa è attualmente sotto restauro, a mio parere opinabile, che ne ha addirittura trasformato il prospetto.
Gli interni a partire dalla cappella dedicata a San Gregorio Magno sono o sbarrati o crollati.
L'accesso ai piani superiori è proibito con le finestre malamente sigillate.
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